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LA “CARAMELLA” DI LA PECCERELLA-BENTORNATO “RINGHIO”

 

La storia delle evoluzioni e dei miglioramenti e/o peggioramenti tecnici dei calciatori, è costellata da incroci fra allenatori e giocatori al posto giusto e nel tempo giusto e dalla capacità d’impatto che un “manager” può avere nella mente e nella carriera di un giocatore o di un intero gruppo. Pensiamo per un attimo a “sor” Carletto Mazzone e le stigme che ha lasciato nelle rispettive carriere di Roby Baggio e Francesco Totti o il boemo Zeman con Signori, Rambaudi e Baiano , passando per Fascetti che alla guida del Bari, schierò contro l’Inter al posto di 2 veterani come Masinga e Osmanowsky, 2 ragazzini di 17 e 18 anni Cassano ed Enyinnata che da soli misero ko i nerazzurri e gli allora nazionali Panucci, Peruzzi, Blanc, dando il via alla carriera di Antonio e le “Cassanate”. Uno di questi incroci, è andato in scena alla Sardegna arena, terra in cui madre fertilia, continua ad esser prodiga con gli azzurri, che raccolgono gol e consensi. Domenica pomeriggio, il Napoli di Gattuso, ha sbrigato la pratica Cagliari grazie proprio agli uomini su cui, più di tutti, il trainner calabrese , è riuscito a lasciare il segno: Lozano, Insigne e Zielinski. Il messicano, utilizzato finalmente nel suo ruolo che gli valse il titolo di miglior giocatore nel campionato olandese e 35 reti in 60 match, viaggia con la media di 1 gol e 4/5 cartellini gialli provocati agli avversari a partita, il polacco raccoglie le iniezioni di fiducia e le sedute suppletive individualizzate che “Ringhio” gli dedica ogni giovedi e infine Insigne, giocatore discontinuo e polemico con Ancellotti, oggi diventato Lorenzo il magnifico. Lo scugnizzo di Frattamaggiore è un top player a tutti gli effetti e la serenità con cui effettua giocate come la pennellata del gol del pareggio contro il Torino, il “piglio” con cui si carica la squadra sulle spalle nei momenti di difficoltà ed affronta gli avversari negli scontri, non lasciano dubbio, Gattuso nelle ultime gare, ha sofferto per la fastidiosa infiammazione al nervo dell’occhio, ma Lorenzo lo ha aspettato con la pazienza e la voglia di tornare di chi sa che…quando l’allievo è pronto, il maestro compare.

 

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