Quando vogliamo definire ‘immenso’ qualcosa lo definiamo “Divino”: è così che viene soprannominato Roberto Baggio, il Divin codino.
Cresciuto nel Lanerossi Vicenza, Baggio è classe cristallina, assoluto protagonista della nostra Serie A per 20 anni deliziandoci con giocate indimenticabili sia in squadre di club sia con la Nazionale Italiana.
Trasferitosi alla Fiorentina dopo il Vicenza nessuno può dimenticare quando in casa del Napoli all’ultima di campionato del 1987 parte da centrocampo per dribblare 4 avversari e andare a rete.
Nel 1990 si trasferisce alla Juventus per 25 miliardi delle vecchie lire. Un trasferimento che destabilizza la città di Firenze per settimane per ragioni legate alla sua bravura ma soprattutto perché era venduto alla odiata Juventus; indimenticabile per i nostalgici del calcio, quando in occasione di Fiorentina-Juventus, sul rigore che avrebbe dovuto calciare ai danni della Viola si rifiutò e si fece sostituire. Durante il suo cammino verso la panchina gli tirarono una sciarpa della Viola che raccolse e baciò portandola con sé in panchina.
Vince il Pallone d’oro nel 1993 all’unanimità, in Nazionale conquista un 3° posto ad Italia ‘90 con un gol memorabile contro l’Inghilterra: partendo da centrocampo e dribblando anche lì 4 avversari regalando la vittoria nella finalina che attribuì la medaglia di bronzo.
Nel mondiale ‘94 riesce ad essere protagonista trascinando la squadra fino alla finale, unica pecca il rigore sbagliato che regalò il Mondiale ai Brasiliani ed il 2 posto all’Italia.
Dopo la Juventus cambia spesso squadra passando al Milan, Bologna, Inter e infine al Brescia in cui trova la sua dimensione personale e di leader che continua a dare tanto al calcio. Nel Brescia possiamo ricordare lo stop a seguire che fece in Juventus – Brescia del 2001 in cui Van Der Sar tutt’oggi continua a studiare Fisica I per capire come abbia fatto Baggio a stoppare un pallone proveniente da cinquanta metri con stop a seguire eludendolo ed insaccando alle sue spalle.
Per concludere Baggio è classe cristallina senza eguali!! Senza ombra di dubbio rappresenta il più grande numero 10 della storia del calcio Italiano.