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ll centrocampista, classe ’96, Alberto Aveta

Nella sua carriera ha calcato i campi di Serie D, Eccellenza e Promozione vestendo le maglie di: Bojano, Quarto, Bianco, Ilva Maddalena, Maddalonese, Aurora Vodice Sabaudia, Virtus Ottaviano. L’estate scorsa, dopo una lunga e tortuosa trattativa con il direttore generale Gennaro Granato, si è legato all’ambizioso progetto dell’Oratorio Don Guanella Scampia del presidente Don Aniello Manganiello: per lui si tratta di un ritorno a Scampia, visto che nella stagione 2012/13 ha fatto parte del settore giovanile guanelliano. Tra l’altro, dettaglio non banale, Aveta è nato e cresciuto nel quartiere di Scampia.

Cosa ti ha spinto ad accettare la chiamata del Don Guanella?
“Quando mi ha chiamato il Don Guanella Scampia non ci ho pensato nemmeno un secondo, ho subito accettato. Per me si tratta di un ritorno a casa. Giocare con la maglia del club del proprio quartiere non ha prezzo, è una cosa fantastica. Sono rammaricato per questa triste situazione della pandemia del Covid 19 che ci ha bloccato e non mi permette di fare la cosa che più amo al mondo: giocare a calcio. Speriamo di tornare in campo il più presto possibile”.

Sei fiducioso per quanto riguarda una possibile ripartenza a Marzo?
“Non sono molto fiducioso. Purtroppo la situazione legata alla pandemia è ancora molto grave, in Italia ci sono ancora migliaia di contagi e centinaia di vittime ogni giorno. La mia speranza è di tornare presto in quel rettangolo verde che mi fa sognare e divertire, però, attualmente, la priorità assoluta è quella di proteggere la nostra salute e di sconfiggere questo maledetto virus”.

Raccontaci un po’ il Don Guanella. Che gruppo è?
“Un gruppo bellissimo, unito e affiatato. E’ una vera famiglia, composta da persone perbene che amano il calcio alla follia. Un gruppo di veri professionisti con alle spalle una società a dir poco seria e organizzata che cura tutto nel minimo dettaglio. Questa è la cosa che più mi ha impressionato: la dirigenza è altamente professionale e non ci fa mancare davvero nulla. Tra di noi, nello spogliatoio e in campo, c’è grande rispetto e abbiamo anche un allenatore preparato e carismatico.

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