Il bello (o il brutto) del calcio va in scena nel post partita di Savoia – Lanusei, anticipo della 14ma giornata del girone G di serie D. C’è un gran buco nero nella direzione arbitrale di Luca De Angeli di Milano che in una ripresa tutta foga e ardore del Savoia sorvola grossolanamente su un fallo plateale in piena area ai danni di Orlando. La concessione della massima punizione sarebbe stata, oltre che sacrosanta, il giusto corollario ad una prestazione dei bianchi di Aronica che avevano riscattato con una ripresa tutta anima e core un primo tempo da schiaffi.
Ma dov’è il bello o il brutto di cui sopra? Nella candida ammissione del fischietto lombardo (alla sua quarta direzione negli ultimi 3 anni del Savoia) di aver sbagliato a non decretare il calcio di rigore ai padroni di casa. De Angeli confessa il suo peccato, all’atto dei saluti finali, al tecnico del Savoia. La confessione segreta tanto segreta poi non è, visto che a carpirla quasi involontariamente è un fotografo presente sul terreno di gioco.
Che interpretazione dare all’episodio?
Libera e soggettiva, anche se a tagliare la testa al toro viene da pensare alla forzata assenza del pubblico. Sotto l’infuocata curva del Giraud, notoriamente traboccante di passione, che metro di valutazione avrebbe adottato l’arbitro?
Facile immaginarlo… L’errore marchiano di De Angeli scatena la reazione furente ancorché composta di patron Mazzamauro: ” Sto sempre attento a non sbilanciarmi sulle prestazioni arbitrali, ma in questa circostanza non ne posso fare a meno. C’è un’alta percentuale di direttori di gara non all’altezza. Ciò va a danno di società come la nostra che investono per campionati vincenti. Ad ogni modo questo pareggio non ci sta – sottolinea il presidente del Savoia -, avremmo meritato tre punti preziosi che ci avrebbero catapultato, sia pure virtualmente, in prima posizione. Ma – conclude – possiamo sempre dire la nostra perché il campionato è lungo”.
Vincenzo Pinto