“Speravo di morire prima…”, correva l’anno 2017,il Napoli era quello mnemonico di Sarri, la gara la più importante, contro di loro. Nella circostanza, la morsa del mostro Covid non si era ancora stretta intorno al mondo ed all’allora San Paolo, c’era la prima contro di lui “il traditore”. Le 2 compagini uscirono come sempre dallo spazio sottostante le tribune, ma alla presentazione, nessuno dei sessantamila presenti quella sera, si sarebbe mai immaginato di assistere a quel match, subendo l’inquinamento cromatico delle maglie nere del Napoli e delle maglie gialle della Juventus. Persino il toscano, poco incline a romanticismi legati al calcio poetico degli anni ‘80, si lasciò andare ad una dichiarazione in pieno stile comandante, appunto, speravo di morire prima che assistere ad un Napoli – Juve con le maglie nere e gialle. Da quel momento, nulla fu più come prima, a partire dalle maglie celebrative in memoria di accadimenti tipo quella dell’Argentina in onore di Diego, a quella romantica della Lazio , in perfetta riproduzione anni ‘80, con tanto di aquila stilizzata, ma nulla, e davvero nulla, avrebbe mai fatto ipotizzare l’abominio, l’orrore , la destrutturazione totale di una maglia di calcio per far posto ad una t-shirt stile “gomorra” . La maglia nera con piume d’uccello che i partenopei hanno indossato contro l’Inter, è l’ennesima operazione di merchandising che mette insieme trash –e colori sociali condotta dal Presidente e dallo stilista Marcelo Burlon, poco importa se tutti i romantici della maglia azzurra, si siano violentati di fronte allo schermo, in virtù del fatto che anche la capolista ha tenuto il passo sfoggiando la divisa a quadroni stile tovaglia da pic nic del sabato santo. Insomma, tempi duri si prevedono per gli affezionati ai colori sociali, ed alla identificazione degli stessi nella propria fede sportiva anche se il tempo, come sempre, dimostrerà che il futuro porta cambiamenti nello sviluppo vita, non nella radice delle cose, se così non fosse, bisognerebbe davvero cambiar tutto per avere prova di non aver cambiato nulla. Saluti azzurri a tutti