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Torino FC: si salvi chi può.

A Roma, nel recupero della 25^ giornata, è arrivata quasi inaspettata la matematica salvezza con una giornata di anticipo. Sia chiaro, la salvezza sportiva è arrivata più per demeriti altrui che per meriti propri. E’ stata una partita nella quale Sirigu ha ripreso a parare con continuità e nella quale il Torino, con sofferenza, tanta fortuna ed un finale thriller, è riuscito a strappare un pareggio, accaparrandosi quel punticino utile a garantirgli la permanenza in serie A anche per la prossima stagione. Nella stessa partita, il calciatore Immobile si è lasciato cadere in maniera piuttosto plateale e antisportiva per un “soffio” di Nkoulou e poi si è presentato sul dischetto quasi a voler rimandare la questione salvezza allo scontro diretto dell’ultima giornata tra Torino e Benevento. All’Immobile calciatore non si può certo rimproverare di aver provato fino alla fine di avere cercato di fare goal, c’era poi da tenere in vita anche il fratello maggiore di Simone Inzaghi (Filippo, ndr). Spiace lo abbia fatto nel peggiore dei modi, simulando un fallo mai avvenuto e quasi svenendo in area di rigore, come se fosse stato narcotizzato da qualche stregoneria o macumba fatta ai suoi danni. Ai nostalgici del calcio dei campioni magari sarebbe piaciuto che avesse lasciato tirare il rigore a qualche compagno di squadra, ma tant’è, ha preferito presentarsi sul dischetto e calciare personalmente il penalty. La stregoneria o macumba però non era ancora terminata, così il tiro dagli 11 metri si è stampato sul palo e il Torino ha potuto festeggiare una salvifica trasferta. Fin qui abbiamo raccontato della salvezza sportiva ottenuta ai danni di un Benevento che nel girone di ritorno si è praticamente suicidato, consegnando al Torino lo scalpo di Pippo Inzaghi. Non sapremo mai come sarebbe finita se l’ultima partita avesse visto di fronte 2 squadre sfidarsi per la partita della vita e questo probabilmente ci ha salvato le coronarie, ma di sicuro è stato triste vedere come il Torino sia arrivato a questo finale di stagione, mortificato e umiliato da squadroni, o presunti tali, e squadrette. Resta il fatto che non c’è nulla da festeggiare per questa salvezza, perché è stato un fallimento, il secondo in 2 anni. E dopo la salvezza ottenuta sul campo ci si aspetta la salvezza da colui che da quasi 16 anni continua ad abusare e violentare i colori granata, i suoi valori e la storia del Toro. Ormai la misura è colma e allora terminato il campionato si riparte con la contestazione contro la presidenza. Appuntamento alle ore 17 del 23 Maggio, nel piazzale dello Stadio Grande Torino. E che gli Dèi del calcio ci liberino dal male….
ALESSIO STELLATO

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