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Afragolese: quando investire tanto non basta!

L’Afragolese è tornata in Serie D dopo 28 anni di assenza, grazie ai sacrifici e alla passione che il presidente Raffaele Niutta ha e ancora sta mettendo, in questo progetto.
Lo scorso anno la squadra di Afragola ha centrato il double vincendo campionato e Coppa Italia, anzi dominando entrambe le competizioni. Ad Afragola è nato e si sta sviluppando un progetto serio ed il merito oltre al presidente è anche di tutti i membri che fanno parte della società.
Anche il nuovo anno, quello da matricola in Serie D nel Girone G, forse il più complicato dei raggruppamenti, è nato sotto i migliori auspici, infatti dopo 3 giornate la squadra guidata da mister Giovanni Masecchia era ancora imbattuta, conquistando 7 punti.
Purtroppo c’è poi stato l’ennesimo stop dovuto all’emergenza Covid e dalla ripresa qualcosa è cambiato, purtroppo in peggio. La squadra dopo l’inizio sfavillante ha conquistato nel resto delle gare 6 punti, frutto delle vittorie sul campo della Torres in pieno recupero e quella sul Nola sempre in trasferta, le due squadre che chiudono la classifica.
Nelle ultime due gare, l’Afragolese ha subito due nette sconfitte, contro il Latina, massima candidata alla promozione diretta, ma soprattutto domenica scorsa contro la Vis Artena in casa, o meglio sul neutro di Sant’Anastasia (causa mancanza della disponibilità del Moccia di Afragola), per 1-5, dopo un primo tempo chiuso sullo 0-4.
Colpe alla società è difficile darle, visto che ha investito e tanto sul mercato sia estivo che invernale, ma forse proprio il continuo via vai di calciatori è stato un fattore determinante, perché così facendo non si è ancora riuscito a creare un gruppo coeso.
Gli acquisti sono stati tutti di elevato spessore ed è proprio per questo che non si spiegano le 7 sconfitte incassate fino ad ora.
Troppi i gol incassati (22), molti frutto di errori individuali, che hanno pregiudicato l’andamento delle gare, mentre la squadra non riesce più ad avere un’idea precisa di gioco e crolla alla prima difficoltà.
Di chi è la colpa? Non ci sentiamo di gettare la croce addosso a nessuno, ma di sicuro nel breve periodo vanno fatte scelte precise ed oculate, per il bene della società, della squadra e soprattutto della piazza. Forse, e ce lo auguriamo, d’ora in poi si lavorerà con quello che può essere il gruppo definitivo, così da poter trovare quell’amalgama che manca, per non vedere più spettacoli indecorosi, come quello di domenica scorsa.
Siamo convinti che la rosa sia di ottimo livello per raggiungere una tranquilla salvezza, ma un chiarimento tra società, tecnico e squadra è d’obbligo, solo così si può guardare ad un futuro senza patemi.
PATRIZIO ANNUNZIATA

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