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CARBOFOBIA

Oggi ho deciso di parlarvi di un argomento forse poco trattato ma secondo me non solo interessante, ma soprattutto importante: la carbofobia.
La carbofobia altro non è se non la paura di mangiare carboidrati, ed è un problema più comune di quanto si potrebbe pensare.

Carbofobia: la paura dei carboidrati
Il termine fobia indica in psicologia una paura irrazionale nei confronti di qualcosa e che porta la persona in questione a vivere la situazione con grande disagio.
Nello specifico, la carbofobia è una paura patologica di assumere alimenti ad alto contenuto di carboidrati (pasta, pane, patate, ecc.) in quanto visti come “cibi cattivi”.

Molti di noi potrebbero sorridere a quest’idea, ma la carbofobia, tuttavia, è un problema serio, e andrebbe affrontato insieme a un professionista del settore, per ritrovare la consapevolezza e la fiducia nei confronti del cibo (e, in questo caso, soprattutto nei confronti dei carboidrati) e vivere il rapporto con esso con serenità.

Purtroppo sono molte le diete (che dilagano sui social, ma anche tra alcuni professionisti) che promettono un rapido dimagrimento a fronte di una forte diminuzione (se non abolizione) dei carboidrati. È chiaro che se si elimina un macronutriente che, nell’ambito di un’alimentazione sana, normalmente dovrebbe apportare almeno il 45% delle calorie totali, l’apporto calorico diminuisce di un bel po’ e questo porterà sicuramente a una perdita di peso repentina (se poi si tratti di vera perdita di grasso o meno, è un altro discorso, ma di solito in questi casi si perdono innanzitutto liquidi e poi tanta massa muscolare). Ma, come per tutte le diete drastiche, inevitabilmente, non appena si reintrodurranno i carboidrati, il nostro corpo ne approfitterà per ripristinare le scorte.
È proprio questo famigerato meccanismo yo-yo che porta spesso alla demonizzazione di quei poveri carboidrati.

I carboidrati fanno ingrassare?
No, ragazzi! Non fa ingrassare mangiare il porridge, o le patate, o qualsiasi tipo di carboidrati tutti i giorni.
Certo, magari conviene variare un po’ le fonti, in modo da avere una dieta più diversificata e far arrivare all’organismo nutrienti diversi/in percentuali diverse. Ma vi assicuro che non sarà l’aver mangiato patate per 3 giorni di fila a farvi ingrassare!

Importante: (diciamolo tutti insieme ancora una volta) non sono i carboidrati a far ingrassare (così come non sono neanche i grassi né le proteine), ma bensì il surplus calorico!
Questo che vuol dire? Che se mangiamo quantitativamente di più rispetto al nostro fabbisogno calorico (ovvero la quantità di energia proveniente dagli alimenti necessaria a mantenere massa corporea, crescita e sviluppo e sostenere un livello di attività fisica tale da garantire un buono stato di salute), allora sì, ingrasseremo. E questo qualsiasi sia il macronutriente che stiamo mangiando in eccesso (che siano carboidrati, grassi, proteine o un mix).

Esempio: la persona X ha un fabbisogno di 1800 kcal. Questo vuol dire che per tenere attivo l’organismo, e in base al suo stile di vita (tipo di lavoro, livello e quantità di attività fisica, ecc.), per mantenere stabile il peso ha bisogno all’incirca di 1800 kcal al giorno. Se X un giorno decide di mangiare solo carboidrati, evitando/limitando grassi e proteine, ma mantenendosi sempre sulle 1800 kcal, cambierà qualcosa? Assolutamente no! Certo, alla lunga un’alimentazione del genere non è salutare, per l’organismo, perché per vivere bene abbiamo bisogno di tutti e 3 i macronutrienti, possibilmente nelle giuste proporzioni!
E che succede se X decide invece di aumentare l’apporto proteico, senza però diminuire gli altri macronutrienti né aumentare il dispendio (quindi: diciamo che aggiunge un integratore di proteine, ma non diminuisce carbo e grassi, né aumenta l’attività fisica)? L’apporto giornaliero salirà, ovviamente. E, non avendo diminuito il dispendio, alla lunga X inizierà a ingrassare. Ho detto alla lunga? Sì, perché non saranno un paio di giorni soltanto a farvi ingrassare davvero

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