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Gianluca Mirabella

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“Un risultato così clamoroso lascia poco spazio ad interpretazioni e commenti tecnici.
Al Napoli ha girato tutto per il verso giusto, in una partita dove finalmente è risultato cinico sotto porta mentre la Viola è risultata priva di idee e soprattutto molto svogliata.
Come ha ben detto Prandelli ,l’azione del terzo gol degli azzurri è l’emblema della giornata della squadra del presidente Commisso.

Insigne, già autore del primo gol, si invola da solo contro 5 avversari verso la metà campo toscana. Il talentuoso capitano del Napoli riesce a girarsi più volte, a dribblare più avversari, effettuare serpentine ed infine a mettere Lozano d’avanti alla porta che, con un taglio “alla Callejon” dei tempi migliori, infila il portiere Viola per la terza volta.
Nel calcio fisico e dinamico del 2021, una situazione del genere non deve e non può essere accettata da un allenatore e il buon Cesare dovrà lavorare molto su certi atteggiamenti dei suoi giocatori.
I toscani hanno reagito bene e creato diverse palle gol tenendo il pallino del gioco per almeno un quarto d’ora. Probabilmente il quel frangente la Fiorentina avrebbe anche meritato il pareggio. Ma proprio nel suo momento migliore, il gol di Diego Demme su assist del generoso Petagna, ha spezzato le gambe agli uomini di Prandelli.
Da quel momento non c’è stata più gara e gli azzurri hanno dilagato chiudendo il primo tempo sul 4-0 segnato da Zielinski con un tiro preciso da fuori.
Nel secondo tempo il copione non è cambiato e il Napoli ha potuto infierire con la doppietta su rigore di Insigne col 6-0 tennistico firmato da Politano.
Come sappiamo il Napoli ha dovuto rinunciare a Fabian Ruiz, risultato positivo al Covid.
Chissà che proprio questa importante assenza non abbia dato l’opportunità a Gattuso di riflettere sulla grande prova di Demme, schierato per l’occasione accanto a Bakayoko dando solidità ed equilibrio al centrocampo della squadra partenopea.

Pur ritenendo Fabian un enorme talento del calcio europeo è apparso evidente, nelle ultime uscite, che le sue caratteristiche si esaltano soprattutto nel 4-3-3 e si mortificano invece nel 4-2-3-1 tanto caro a Ringhio. L’allenatore calabrese dopo questa partita, dovrà meditare attentamente sul fatto che, se vuole continuare sulla strada del modulo con i due mediani a centrocampo, questa soluzione, allo stato attuale, non può contemplare l’assenza del piccolo mastino italo-tedesco Diego Demme”

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