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RENATO CIOFFI:LETTERA AL PRESIDENTE COSIMO SIBILIA

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Caro Presidente
sento la necessità, a questo punto, di scrivere qualche riga in merito alla ben nota
questione che da mesi ci travolge.
Sono
qui stavolta per sollevare la problematica in relazione alla pandemia di
Covid-19.
In specie, ciò che appare essere la cosa più logica da fare in questo stato emergenziale,
è quella di “liberare” tutti gli allenatori protagonisti dei campionati fermati, ormai da
tempo, dal coronavirus, vale a dire quelli dall’eccellenza in giù.
L’intenzione è quella di offrire ai mister la possibilità o, più precisamente, la stessa
possibilità data ai calciatori di poter trovare sistemazione in un altro team impegnato
in un torneo che, invece, si sta svolgendo.
Giusto non è, infatti, il caso dell’allenatore che ha accettato una proposta importante in
queste categorie ma a causa, poi, della pandemia debba continuare la propria esperienza
con obiettivi ridotti o, comunque, in qualche modo diversi: vista l’incerta ripresa dei
campionati suddetti, molti calciatori approfittando della finestra di mercato, hanno
scelto di cambiare squadra.
Per quale motivo, e resto nel circoscritto contesto Covid-19, non può, in deroga alle
norme generali, essere data la stessa opportunità all’allenatore?
E che non mi venga risposto che fare una cosa del genere è impensabile a competizione
già avviata, in primis, perché trattasi, appunto, di una fase di emergenza ed in secundis,
perché un campionato che ha visto svolgersi, nella maggior parte dei casi, UNA SOLA
PARTITA, mai può dirsi veramente iniziato e vantare, in più, il diritto a trattenere un
allenatore in una situazione lontana da quella scelta e pensata in origine costringendolo
in alternativa alle dimissioni e quindi al divano di casa, senza retribuzione ma
PRINCIPALMENTE senza campo!
Inoltre, opportunità può essere questa anche per quelle società che, dati i mutati fini
per via della pandemia, potranno scegliere allenatori e giocatori più adatti al nuovo
progetto.
Così, facendo un passo indietro, e sempre per le società, può essere vissuta come
un’opportunità l’abolizione del tesseramento unico del tecnico, il quale se esonerato
ma con possibilità di sedersi su un’altra panchina non avrebbe problema alcuno, seppur
non nell’immediato, a risolvere il vecchio contratto andando, in questo modo, ad
alleggerire le spese della esonerante.
Stando a queste semplici riflessioni, che pare portino benefici a tutte le parti, non
sembra chiaro il perché non si riesca ad abbandonare la normativa attualmente vigente, almeno in deroga in funzione dello stato emergenziale del Covid19.
Spero che lei ci possa essere di aiuto grazie.
Un abbraccio
Renato Cioffi

70 Commenti

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