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LA “CARAMELLA” DI LA PECCERELLA- GATTUSO E GLI OPPOSTI CHE “NON” SI ATTRAGGONO…

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La teoria degli opposti che si attraggono, ed i simili si respingono, trova riscontro scientifico e tecnico, in ambito chimico, ma poca rispondenza in quello calcistico, e di specie , nella gara in cui ieri gli azzurri, hanno espugnato la “Dacia arena” di Udine al termine di una prestazione che ha lasciato tanti dubbi, poche sicurezze e tanta perplessità. Il Napoli “ondivago” di Gattuso è lo specchio del suo allenatore, che contro i friuliani, sbaglia tutto ciò che c’è da sbagliare.
“Opposto” è il Lozano visto ieri, rispetto al sacrilegio tattico messo in essere da “Ringhio”contro lo Spezia, in cui regalò il “Chucky” ai liguri posizionandolo da punta centrale.
“Opposto” è il concetto di mediana a 2, se poi nella linea di metà campo, si fa fatica a trovare una giocata d’interdizione e d’impostazione di Fabian Ruiz che abbia congruenza tattica con il credo del suo allenatore.
“Opposto” è l’obiettivo di partenza del Napoli, di puntare a vestire i panni di una delle 3 forze del torneo in virtù del valore della propria rosa, (secondo i principali esperti)inferiore solo a Juve ed Inter, in confronto all’impietoso “scoore” di fine match, che segnalava Meret, come uomo partita “Sky”. Il portiere friulano, cresciuto a pochi passi di distanza dallo stadio di Udine, grazie ad i suoi interventi, teneva a galla i partenopei ed il loro “trainer”, fino allo stacco finale inaspettato di Bakayoko, che raccoglieva dall’alto il pallone del vantaggio e l’argine temporaneo per un ennesima frenata in classifica, almeno fino alla gara di domenica prossima contro la fiorentina dell’ ex Callejon.
Infine, “opposto” è lo scivolone lessicale di Gattuso in sala stampa a fine partita, rispetto al “mea culpa” previsto in cui, attribuisce le responsabilità dell’ulteriore scialba prestazione ad un eccesso di “narcisismo” da parte dei suoi calciatori paragonandoli a “Brad Pitt”, rispetto alla banda di “Calimero” che vorrebbe in questo momento.
Naturalmente, c’è da domandarsi se nel concetto di “imbruttimento” espresso dal buon Rino, rientra anche l’idea di iniziare leziosamente la giocata dai 2 difensori, in cui in ogni partita, il Napoli rischia nel migliore dei casi 2/3 volte di prender gol, oppure la forzatura di chiamare in causa costantemente il portiere , come nel caso di specie accaduto al malcapitato Rahmani , alla sua prima apparizione da titolare dopo 4 mesi e sostituito a seguito dell’errore alla fine del primo tempo, praticamente un debutto da film dell’orrore.
Buona fortuna mister, ne hai davvero bisogno, affichè i tuoi “opposti” comincino ad attrarsi, ma almeno e soprattutto, non si allontanino sempre di più…
Prof. A. La Peccerella

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