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Il Toro non finirà bollito.

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Redazione
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La teoria della rana bollita è un principio metaforico utilizzato per descrivere la capacità degli uomini di adattarsi a situazione spiacevoli senza reagire. Secondo tale principio, se una rana viene messa in una pentola di acqua fredda nuota tranquilla. Riscaldando lentamente la temperatura dell’acqua la rana troverà piacevole quell’acqua calda e si rilasserà. Aumentando ancora la temperatura la rana non si spaventerà fino a quando, pur trovandola troppo calda e sgradevole, non avrà più la forza di reagire rimanendo bollita. Si potrebbero trovare molte affinità tra la metafora descritta e la situazione grottesca che da oltre 15 anni si consuma ai danni del Torino FC. La rana rappresenta il Toro inteso come essenza, il tifo, i suoi valori e la sua storia. A mollo in acqua tiepida, in una zona di comfort, si gode piccolissime soddisfazioni sportive come la permanenza in A, i numerosi scudetti del bilancio, fiore all’occhiello della società, le plusvalenze, qualche buon giocatore mandato “nel calcio che conta”, 1 derby vinto in circa 2 decenni di presidenza Cairo (per la legge dei grandi numeri doveva accadere prima o poi), l’Europa League persa sul campo ma conquistata a tavolino per disgrazie altrui e il record di punti dell’era Papa Urbano. Mentre accade tutto questo però la temperatura dell’acqua è salita e il Toro, o almeno parte del suo tifo, ha perso la forza di reagire. E così la società ha continuato con le sue azioni di disintegrazione del granatismo: disinvestimenti del settore giovanile, campagne acquisti fallimentari, assenza di strategia societaria, nessuna programmazione sportiva, squadra allo sbando, giocatori demotivati e disamorati. Intanto la temperatura è diventata insopportabile e la rana, pardon il Toro, sta per finire bollito. Ma il Toro, quello vero, la sua essenza, i tifosi, non sono la rana e così con iniziative che inneggiano alla “resistenza granata” hanno cominciato a contestare la società per un ultimo disperato tentativo di… saltare fuori dalla pentola e tornare nell’arena. Perché il Toro non è la rana, il suo spirito è la grinta, la tenacia e non il comfort ed il suo posto è il campo e non la pentola.

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68 Commenti

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