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Il punto di Enzo

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07/03/2021 Napoli – Bologna
Parenti serpenti…

Riavvolgiamo il nastro e cominciamo da un episodio avvenuto nell’ultima gara.
Come ricorderete l’insufficiente Marini fischia un chiaro rigore per il Sassuolo quasi al 94°, ben oltre i 3 minuti di recupero concessi.
Nei 60 secondi che precedono quel fischio (che significa 2 punti gettati letteralmente nel water), assistiamo ad una clamorosa fiera degli errori, con calciatori esperti come Bakayoko, che non riesce ad allontanare un pallone su nostro fallo laterale e Manolas – che pare appena aver messo i piedi giù dal letto – fare fallo su un calciatore ormai chiuso dalla linea di fondo.
Ogni volta che si commettono errori così marchiani il commento scontato è “nemmeno all’Oratorio”, io vado oltre perché l’Oratorio della chiesa Cattolica per decenni è stato fucina di tanti campioni da Rivera a Boninsegna tanto per fare qualche nome, oltre che scuola di vita.
E rincaro: nemmeno nelle scalcinate palestre all’aperto delle nostre scuole superiori degli anni 80, in asfalto irregolare con tante strisce sbiadite che a seconda di come le volevi interpretare delimitavano un campo di volley, di basket o di calcio, si fanno questi errori; la nostra ora di Educazione Fisica diventava una finale mondiale e sapevamo bene, anche se eravamo dei brocchi, che a tempo scaduto la palla si nasconde agli avversari.
Passano pochi momenti e Sky si dimostra solerte e puntuale a consegnare alla storia il chiaro labiale “squadra di m….” del capitano Insigne, che sbaglia sia perché l’epiteto è fin troppo blando, sia perché avrebbe dovuto parlare al chiuso dello spogliatoio.
Nel film che dà il titolo a questo pezzo (1992 – regia di Mario Monicelli) una famiglia al completo si riunisce a casa dei vecchi genitori per le festività di Natale; l’eterogeneo gruppo di familiari – oltre alla convivialità di facciata – tra gelosie, tradimenti, interessi economici, malcelata e derisa omosessualità, disamore, mostra tutta la parte avida e meschina dell’essere umano, arrivando a far saltare in aria con la bombola del gas i vecchietti, divenuti ormai un peso.
Che squadra è questo Napoli?
Si è sempre saputo che negli spogliatoi quando le cose vanno male volano le male parole e molto altro (credo scarpini, asciugamani, finanche lettini da massaggiatore).
Immagino invece che nel nostro dopo ogni esibizione scandalosa ognuno pensi ai fatti propri, tra gente che si sta trovando la squadra, e altra che si si gode la vita da privilegiato. Proprio come i parenti di prima, tra sorrisi ipocriti in allenamento ed abbracci di circostanza quando si segna, nella totale indifferenza per la causa comune.
Nell’immediata vigilia la guida tecnica di questo gruppo caccia – ed è la seconda volta – Mario Rui dall’allenamento, per scarsa applicazione.
Meno male che si scende in campo, possiamo parlare di calcio giocato.
Osimhen parta dalla panca, rientra Demme, ancora lo strazio dell’alternanza tra i pali: in campo Ospina, ora che Meret – nonostante i tanti gol presi – si stava riprendendo.
Al via proviamo a pressare, senza troppa convinzione; loro lanciano sempre su Palacio che svaria su tutto il fronte dell’attacco.
Fabian recupera un pallone a centrocampo ed entra in area, inspiegabilmente non tira e l’idea di assist per Mertens è preda della difesa.
All’ottavo passiamo, ripartenza veloce con Zielisky che smarca di tacco Insigne al limite, piatto destro che si infila alla sinistra del portiere. Proviamo adesso a giocare veloce, il Bologna sembra frastornato ma dura poco.
Contatto dubbio Danilo – Politano in area, ma che lo diciamo a fare.
Diamo campo all’avversario che allarga veloce il gioco sulle fasce con Sansone e Palacio che non vengono frenati a sufficienza.
Arrivano di conseguenza le loro occasioni: palo clamoroso di Skov Olsen che da destra converge e calcia a giro di sinistro sul palo lontano. Poi Palacio solo in piena area di testa impegna Ospina in un intervento difficile.
Nel mezzo Ghoulam paga l’ennesimo tributo alla sfortuna ed Insigne tira bene dal limite, con Skorupski che neutralizza in corner.
Fabian, oggi attivo, in progressione lancia Politano davanti al portiere, ma l’esterno chiude troppo l’angolo.
Finora squadre lunghe, mediane sistematicamente saltate, difese distratte e Mertens più solo di un guardiano notturno.
Si riparte, subito Ospina nella fretta di rilanciare consente a Palacio di recuperare la sfera e segnare indisturbato. Chiffi annulla tra le proteste, io ho dei dubbi in quanto l’intervento dell’attaccante non è falloso e il portiere il pallone lo aveva calciato.
Soffriamo ora il Bologna che si gioca le sue possibilità e spinge soprattutto dal lato di Hysaj.
Finalmente mister tanti milioni, da poco subentrato a Mertens, ci mostra il pezzo forte, fuga a campo aperto e tiro vincente.
Passano 2 minuti ed il nigeriano ritorna quello visto finora; ripartenza fulminante, Insigne gli serve il pallone a porta spalancata ma la punta calcia clamorosamente fuori.
Siamo abbastanza esperti per addormentare ii finale? Non ci pensate proprio: Demme perde clamorosamente la sfera al limite, dopo un paio di tocchi arriva a Soriano che si prende il cadeau e non sbaglia.
Meno male che subito dopo Insigne, su lancio di Ospina e spizzata di Osimhen, ruba la palla a De Silvestri, si invola e a fil di palo porta a tre le nostre marcature.
Finiamo in apprensione con il Bologna che tardivamente getta tutti in avanti.
Non capisco a chi potremmo togliere il quarto posto.
Penso al rendimento della Roma o dell’Atalanta, all’orgoglio ed alle prove da squadra del Milan decimato. Oppure alla consistenza che mostrano contro le prime le squadre che con noi hanno vinto e pure bene, Verona e Genoa tanto per citarne un paio.
L’attesa durerà poco, da domenica saranno tutte chiamate senza appello…

23 Commenti

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